di Luca Baroncini (pubblicato in data )
di Bradley Cooper con Carey Mulligan, Bradley Cooper, Matt Bomer, Maya Hawke, Sarah Silverman, Josh Hamilton, Scott Ellis, Gideon Glick, Sam Nivola, Alexa Swinton, Miriam Shor
Il formato 4:3 dello schermo ci avverte: si cercherà una dimensione intima. Ed è quello che accade. Bradley Cooper, dopo il grande successo di “A Star Is Born”, ripercorre la vita del grande compositore e direttore d’orchestra americano Leonard Bernstein. Per ritrarlo si sofferma soprattutto sull’immagine domestica e familiare, lontano dai riflettori, ma riesce a trovare un buon equilibrio tra pubblico e privato. Il film parte con un flashforward ma non ingarbuglia le linee temporali e procede in modo lineare, con una prima parte in bianco e nero e una seconda a colori. È un cinema classico quello messo in scena da Cooper che predilige la comunicatività al virtuosismo, perlomeno dal punto di vista registico. A livello interpretativo Bradley si trasfigura infatti nel personaggio non sempre evitando l’effetto imitazione. A emergere gradualmente è la figura della moglie Felicia Montealegre, che offre al marito un inesauribile sostegno e un amore incondizionato. Entrambi gli attori sono straordinari, ma Carey Mulligan è una spanna sopra per la luce che emana e per la misura che mette nel ruolo di compagna complice e consapevole. Bernstein, scopriamo attraverso il film, era tante cose e non voleva rinunciare a nessuna di esse. Per potersi esprimere nella sua completezza, e fare in modo che l’arte riflettesse il suo sentire, aveva bisogno di sentirsi amato, appoggiato e non giudicato. E con la moglie sembra stabilirsi un tacito accordo in cui la sua omosessualità (termine che non viene mai usato nel film, perché sarebbe riduttivo) si può esprimere senza sotterfugi. Tutto ciò condizionerà il loro legame affettivo che, però, non verrà mai meno. Nella scansione del racconto brillano alcune sequenze, il compendio di alcuni momenti di vita a mo’ di musical sulle note di “New York New York” sicuramente, ma su tutte il confronto frontale tra marito e moglie, con la Culligan vicino alla finestra e Cooper in piedi, che è una vera e propria lezione di messa in scena e recitazione. Un film che celebra un mito musicale con un progetto pensato in grande (tra i produttori Martin Scorsese e Steven Spielberg), con il benestare della famiglia di Bernstein e utilizzando con intelligenza per la colonna sonora brani dello stesso Bernstein. Lo sguardo è rivolto non solo al passato, ma anche al presente, soprattutto per l’assenza di giudizio con cui si racconta un grande amore senza facili moralismi. Se ne parlerà sicuramente agli Oscar.